Ikea viene fondata nel 1943 da Ingvar Kamprad, che all’età di diciassette anni decise di intraprendere un’attività di vendita di piccoli articoli di uso quotidiano. Presto il suo giro d’affari diventò di dimensioni tali da dover essere identificato con un nome. Fu scelto Ikea acronimo delle iniziali del fondatore e rispettivamente la fattoria e il villaggio dove Kamprad trascorse la sua infanzia.
La forte espansione di Ikea inizia dalla metà degli anni Sessanta ed è ancora in atto: in questo periodo sono stati aperti diversi negozi dalla Scandinavia alla Svizzera, dall’Europa all’America fino all’Asia. Oggi i punti vendita Ikea sono in totale 247 in 34 nazioni e 219 negozi in 24 nazioni appartengono al gruppo Ikea . I collaboratori sono oltre 70.000 e la promozione dei prodotti avviene attraverso un catalogo di cui nel 2002 sono state pubblicate 118 milioni di copie tradotte in 23 lingue. In Italia Ikea occupa più di 3.500 addetti.
Ikea, gruppo multinazionale con sede in Svezia, leader nel settore dell’arredamento, ha compiuto da poco sessant’anni. L’idea commerciale su cui si basa il business di Ikea, a tutti nota, è quella di offrire un vasto assortimento di articoli di arredamento belli e funzionali a prezzi così vantaggiosi da permettere al maggior numero di persone di acquistarle. Questo perché Ikea, fin dall’inizio della sua storia, ha deciso di stare dalla parte della maggioranza delle persone; dunque un’idea commerciale per certi versi rivoluzionaria, una struttura societaria ed un’organizzazione lungimiranti, un clima di fiducia e collaborazione dei dipendenti, una cultura aziendale che crede fortemente nel valore della diversità ed eterogeneità. Queste sono le premesse per l’avvio del progetto plurality .
Al di là dei problemi organizzativi incontrati che hanno portato Ikea a rivedere e riformulare obiettivi iniziali del progetto, questo rappresenta un buon esempio di esperienza cross cultural: la diversità culturale viene attentamente ricercata dal management di Ikea in quanto considerata una opportunità di miglioramento e di sviluppo per il personale, per l’azienda e per il contesto sociale più in generale.
I clienti da un lato, i fornitori dall’altro sono i due fondamentali qualificanti driver dell’agire di Ikea: la ricerca della loro soddisfazione e della loro collaborazione è elemento centrale del processo di produzione/distribuzione/vendita, vale a dire del sistema Ikea nel suo complesso.
L’assortimento Ikea punta a soddisfare le necessità e i gusti della maggioranza dei clienti in relazione a tutti gli ambienti di casa; i prodotti sono riconoscibili come “tipici Ikea” in tutto il mondo e sono identici in tutti i negozi anche se tendono ad incorporare le differenze di stili, usi e culture dei vari paesi dove l’azienda è presente con negozi o uffici acquisti. Una caratteristica dell’assortimento è la simultanea ricerca e presenza delle tre dimensioni tipiche di prodotti di design democratico: prezzo basso, qualità, design.
L’organizzazione e la struttura di un tipico negozio Ikea rispecchiano appieno gli obiettivi che il servizio Ikea si prefigge:
• prendersi cura dei visitatori;
• rendere gli acquisti facili e convenienti;
• ispirare fiducia negli acquisti;
• rendere divertente lo shopping;
• dare il benvenuto all’intera famiglia;
• prestare attenzione ai dettagli;
Per meglio raggiungere questi obiettivi, il negozio Ikea si posiziona vicino a grandi assi di viabilità urbane dotato di grande parcheggio e offre diversi servizi tra cui nursery, bar, ristorante, bistrot, bottega di specialità svedesi.
Il marketing di Ikea comprende il catalogo di Ikea che viene distribuito gratuitamente e annualmente a tutto il mercato primario con lo scopo di portare il negozio in casa e rafforzando l’immagine dell’azienda sul mercato. Per quanto riguarda più in generale la pubblicità, Ikea mira all’utilizzo di slogan e spot ironici, leggeri e mai gridati, sempre centrati sul core business, con una grande attenzione al target. Di particolare interesse per l’area delle pubbliche relazioni è il “Way of purchasing home forniture”, un codice di condotta che Ikea invita a sottoscrivere a tutti i fornitori, che si impegnano in questo modo alla sua applicazione. Prevede tra l’altro, il non utilizzo di lavoro minorile, e, in alcuni casi, la partecipazione ad alcuni progetti per la rimozione delle cause, l’adozione di corrette condizioni lavorative e salariali, il bando di discriminazioni di etnicità, sesso, religione.