La nascita di Banca Intesa, risale al 2 gennaio 1998, ma in realtà, l’operazione è stata lungamente progettata: i lavori per il raggiungimento dell’accordo di aggregazione iniziarono sin dal luglio 1997, quando il consiglio di amministrazione (C.d.a) dell’allora Banco Ambrosiano Veneto2, riunitosi sotto la presidenza di Giovanni Bazoli3, approvò il progetto che prevedeva una sua aggregazione con Banca Cariplo.
Il piano di aggregazione approvato, era orientato ad unificare i due gruppi bancari in una nuova grande entità (che sarebbe stata denominata Banca Intesa), attraverso il compimento di una serie di operazioni successive. Innanzitutto Banca Cariplo avrebbe dovuto conferire determinati beni in un’apposita società controllata dalla Fondazione Cariplo. La seconda fase prevedeva lo scorporo da parte del Banco Ambrosiano Veneto (BAV) della propria azienda bancaria: nel dicembre 1997, il C.d.a della BAV, deliberava di conferire ai valori di libro, alla Eurogrind s.r.l., società interamente controllata, l’esercizio dell’attività bancaria attraverso la cessione del complesso aziendale per un valore netto complessivo di 1350 miliardi di lire. La stipulazione dell’atto di conferimento era fissata al 1 gennaio 1998, data in cui la Eurogrind avrebbe cambiato la propria denominazione sociale in Banco Ambrosiano Veneto. A sua volta ‘l’originale’ Banco Ambrosiano8, avrebbe cambiato denominazione, assumendo il nome di Banca Intesa, ed avrebbe assunto il ruolo di capogruppo della nuova entità nata dal processo di aggregazione del ‘nuovo’ Banco Ambrosiano Veneto e della Fondazione Cariplo.
L’ultima fase prevedeva la cessione da parte della Fondazione Cariplo del 100% della Cariplo S.p.a., contro un corrispettivo pari al valore del patrimonio netto contabile di quest’ultima, risultante al 31 dicembre 1996, diminuito del valore netto ‘di libro’ (risultante alla medesima data) dei beni trasferiti attraverso la scissione: in tal modo la Fondazione Cariplo si assicurava la partecipazione al patto di sindacato nel neonato gruppo bancario denominato Banca Intesa.
Nel master plan, presentato al mercato ed alla stampa nel giugno del 1998, sono stati illustrati i vantaggi che ambedue gli istituti interessati avrebbero conseguito attraverso l’integrazione.
La riorganizzazione delle reti distributive attuata da Ambroveneto e Cariplo, attraverso consistenti investimenti, ha consentito una sensibile crescita interna e delle quote di mercato da parte di Banca Intesa, soprattutto nelle aree in cui le banche da lei controllate sono più radicate. Inoltre, l’accorpamento delle strutture esecutive e di sviluppo e gestione dei sistemi informativi in una nuova società ‘dedicata’, e l’accentramento delle funzioni di governo presso la capogruppo, ossia Banca Intesa, ha consentito un sensibile miglioramento della struttura dei costi complessivi del nuovo gruppo, per effetto di sensibili economie di scala e di scopo. La nascita di Banca Intesa S.p.a rappresenta solo il punto di partenza di un ambizioso progetto orientato a fare di essa uno dei protagonisti indiscussi della finanza italiana.
Il gran successo di Banca Intesa, secondo l’orientamento prevalente nel mercato, è da imputare alla sua struttura organizzativa, definita di tipo federale, che ha permesso di massimizzare i risultati delle diverse competenze e professionalità presenti nel Gruppo, al fine di fornire la più efficace risposta alle richieste della clientela nei settori dell’intermediazione finanziaria e creditizia, nonché in quello dei servizi. Il modello federale, si basa sulla ripartizione delle competenze e delle funzioni tra le diverse società: innanzitutto, la capogruppo (ossia Banca Intesa S.p.a.) concentra la funzione di direzione centrale; in secondo luogo, specifiche società prodotto, le cosiddette ‘unità di business’, sono specializzate nelle attività di intermediazione finanziaria, di merchant banking, di asset management, di bancassicurazione, di leasing, di factoring; le funzioni connesse con i sistemi informatici, invece, sono affidate ad un’apposita unità, denominata Intesa Sistemi-Servizi; ed, infine, l’attività di gestione e recupero delle sofferenze, è delegata ad una specifica società denominata Intesa
Gestione Crediti. Banca Intesa S.p.a., accentra le funzioni di coordinamento e controllo del gruppo, fornendo alle unità di business tutti i servizi di direzione per assicurare loro una valida condotta, e coordinando lo sviluppo delle risorse munite di maggiore potenziale nell’interesse di tutte le entità appartenenti al gruppo bancario. La capogruppo accentra e gestisce la finanza bancaria, le relazioni
con i grandi clienti ed il business dei mutui. Dalla seconda metà del 1998, Banca Intesa S.p.a., in conformità delle funzioni ad essa assegnate, ha accentrato le attività relative alla consulenza legale e fiscale, agli adempimenti amministrativi, al controllo di gestione, al monitoraggio dei rischi, all’elaborazione di studi economici e finanziari, alla gestione delle risorse, nonché all’auditing sui processi operativi, sui sistemi informatici, e molte altre funzioni ancora. Si tratta d’uffici che precedentemente erano assolti da apposite strutture interne ad Ambroveneto e Cariplo, ma la necessità di raggiungere un maggior grado d’efficienza, ha indotto Intesa ad unificare la gestione di tali mansioni, allo scopo di realizzare una significativa contrazione dei costi. e unità di business, rappresentano i centri di profitto del gruppo, e si caratterizzano per un alto grado di specializzazione concernente il canale distributivo, al prodotto o al mercato; per consentire loro di specializzarsi nel La strategia aggregativa adottata da Banca Intesa proprio core business, le unità d’affari sono liberate dalle attività di natura esecutiva, le quali, come detto, sono demandate alla capogruppo.
Prima del processo di aggregazione con la Banca Commerciale Italiana, Ambroveneto, Cariplo e Carime sono state le principali banche del gruppo. Il modello federale, garantisce ad ognuna di esse, così come a qualsiasi altra banca del gruppo, il mantenimento di una propria autonomia nell’esercizio dell’attività commerciale, di marketing, creditizia, di gestione delle risorse umane, pur subordinatamente all’obbligo di rispettare gli indirizzi gestionali definiti dalla capogruppo. L’attività delle tre banche, si è svolta, prevalentemente, nelle loro rispettive aree di radicamento, in un regime di ‘concorrenza gestita’, attuata anche attraverso il coordinamento della politica commerciale delle banche minori ‘assegnate’ a ciascuna di esse, al fine di massimizzare l’integrazione all’interno del Gruppo Intesa. All’interno del gruppo, un ruolo chiave, è svolto anche da Ambro Italia e dal gruppo Caboto. La prima è una rete di circa ottocento promotori che agisce in coordinamento con le banche del gruppo; la seconda18 rappresenta l’unità di Intesa specializzata nell’intermediazione mobiliare (azionaria ed
obbligazionaria) e designata a sviluppare l’attività di corporate finance e di merger & acquisition.
La divisione di banca Intesa denominata Finanza Bancaria, gestisce le funzioni relative alla tesoreria ed ai cambi per l’intero gruppo, nonché sovraintende alla gestione del portafoglio titoli e coordina l’attività di asset liability management di tutte le imprese controllate da Intesa. Con la gestione accentrata della finanza e della tesoreria, si consegue l’obiettivo di ottimizzare la redditività delle ingenti risorse finanziarie del gruppo, e di controllare in modo più efficace i rischi di tasso. La divisione Finanza Bancaria, somministrerà alle società controllate i mezzi finanziari necessari per la loro operatività, ne gestirà la liquidità applicando, sia sulla raccolta, sia sugli impieghi, condizioni di tasso allineate con quelle praticate dal mercato.
Intesa Sistemi-Servizi, rappresenta la macchina operativa del gruppo, fondamentale per un recupero di efficienza, attraverso una contrazione dei costi, ed accentra, a favore di tutte le unità di business di Intesa, la gestione dei processi operativi attinenti i sistemi di incasso e pagamento, delle infrastrutture di call center e di pc banking, delle attività di manutenzione e di sviluppo dei sistemi informativi e di telecomunicazione, di elaborazione dati e di manutenzione dei dispositivi ATM e POS.
Nel mese di giugno 1999, sono state trasferite da Ambroveneto e Cariplo a favore di Intesa Sistemi-Servizi gli strumenti tecnologici necessari all’assolvimento delle sue funzioni, nonché la titolarità dei contratti, stipulati dalle due banche, per la fornitura di servizi informatici.
L’entrata in pieno funzionamento della società Intesa Gestione Crediti, risale alla fine del 1998: si tratta di una società preesistente alla nascita di Intesa (originariamente denominata Cassa di Risparmio Salernitana), alla quale sul finire del 1998, furono ceduti i crediti a rischio di Caripuglia e Carical, per garantire una loro gestione uniforme ed accentrata. Solo nel giugno 1999 la società di gestione dei crediti di Intesa ha ‘ricevuto’ i crediti a rischio di Ambroveneto e di Cariplo, e nel dicembre dello stesso anno le sono state trasferite le sofferenze di tutte le società del gruppo alla clausola pro-soluto (previa rettifica in bilancio del valore dei crediti in esso iscritto). Alla stessa data ha stipulato due contratti di mandato: uno relativo alla gestione ed al recupero dei crediti in sofferenza sorti nel 1999 in capo alle singole banche del gruppo; l’altro relativo alla gestione in sede giudiziale e stragiudiziale, di tutte le controversie attinenti a richieste avanzate da parte di organi svolgenti procedure concorsuali.