Questa società genovese ha un’antichissima storia che risale al 1854,quando Giacomo Costa (1836-1936) fondò la Giacomo Costa fu Andrea, una piccola impresa che commerciava e trasportava dalla Sardegna alla Liguria olio d’oliva e tessuti. Dopo la I Guerra Mondiale l’attività della società si allargò alla produzione di olio d’oliva e alla fabbricazione dei barattoli di latta in cui veniva conservato durante il trasporto. Tra il 1924 e il 1926, i fratelli Giacomo, Eugenio e Federico Costa, che avevano sostituito alla guida della società il padre, realizzarono a Genova un nuovo stabilimento per la produzione di olio d’oliva di qualità; sempre nello stesso periodo vennero potenziate anche le attività di navigazione con l’acquisto di due steamship, utilizzate nel Mediterraneo sulle rotte che non erano coperte da servizi di linea regolari mentre negli anni trenta la Andrea Costa iniziò ad operare anche sulle rotte Atlantiche. Ormai l’attività di navigazione si era completamente svincolata dal trasporto di olio d’oliva.
La svolta più importante risale alla fine della II Guerra Mondiale, quando il nuovo presidente Angelo Costa (1901-1976), decise di puntare sul settore della navigazione e in particolare sul trasporto passeggeri. La nuova attività iniziò nel 1947: tale strategia diede subito buoni risultati perché negli anni della ricostruzione la domanda di viaggi transatlantici lievitò, sostenuta sia dal ritorno a casa dei prigionieri di guerra sia da un nuovo flusso migratorio verso le Americhe, soprattutto quella del Sud. La Andrea Costa si dotò rapidamente di una flotta in grado di sfruttare questa opportunità (circa il 20% degli italiani che partirono da Genova diretti in Sudamerica viaggiarono sulle sue navi), ma, diversamente da altre, si rese conto che il nuovo boom migratorio non avrebbe avuto lunga vita e continuò ad investire anche nei servizi di lusso. Ad esempio la Anna C., che copriva le linee verso il Sudamerica, venne ristrutturata cercando di mantenere massimo il comfort per la prima classe, compresa l’introduzione dell’ aria condizionata, ed inoltre trasportava 164 passeggeri in prima classe contro gli appena 64 di seconda.
Sin dall’inizio degli anni Cinquanta la Andrea Costa si era lanciata nel settore crocieristico proponendo viaggi nel Mediterraneo1, ma sarà solamente dal 1959 che questo tipo di attività acquisirà una posizione centrale nelle strategie della società che si impegnerà anche nella progressiva conversione della flotta. Vengono acquisite infatti, nel 1957 e nel 1959, due nuove navi: la Federico C. e la Franca C., ambedue realizzate all’insegna della consapevolezza che la nave doveva presentarsi come un hotel galleggiante, in grado di fornire tutti i comfort e le strutture ricreative necessari per un piacevole soggiorno2. Queste navi furono impiegate in crociere attorno al Mediterraneo e al Mar Nero, ma nell’inverno del 1959 la Franca C. intraprese un ciclo di crociere settimanali dalla Florida alle Bahamas. Così alla fine degli anni Cinquanta la Andrea Costa iniziò ad affiancare alle crociere nel Mediterraneo quelle in sud e nord America, sfruttando i vantaggi legati all’alternarsi delle stagioni nei due emisferi. Per conquistarsi uno spazio nel ricchissimo ma anche difficile mercato americano, la Linea Costa, si rivolse ai tour operator locali, come il Simmons group Journey. Tutti questi investimenti furono facilitati dall’allargamento della compagine azionaria. Infatti, nel 1955, Angelo Costa fondò il Lloyd Tirrenico, che assieme al Lloyd Tigullo divenne proprietario della flotta e permise l’afflusso di nuovo capitale di rischio. All’inizio degli anni ’60 la flotta della Andrea Costa aveva raggiunto un tonnellaggio di 43.908 nel trasporto merci e di 74.787 in quello passeggeri. Era evidente il ruolo centrale acquisito da quest’ultimo, all’interno del quale si stava ritagliando uno spazio crescente l’attività crocieristica, anche se il trasporto di linea verso il Sudamerica rimaneva l’attività principale. La diversificazione intrapresa dalla Andrea Costa risultò particolarmente importante di fronte alle grandi trasformazioni che il settore avrebbe conosciuto a seguito della crescente concorrenza del mezzo aereo. Sulle rotte per l’America Latina le navi conservarono più a lungo una capacità competitiva nei confronti del nuovo mezzo di trasporto, ma in ogni caso a metà degli anni Sessanta il destino della navigazione transoceanica era ormai segnato. Molte società cercarono di rispondere alla crisi del trasporto su linea alternandolo con la programmazione di crociere, ma questo settore non era ancora così sviluppato da garantire un giro d’affari adeguato. Tra l’altro lo sviluppo del nuovo settore e il declino dei viaggi transoceanici, imponevano anche una radicale trasformazione del design delle navi, per adeguarle alle nuove esigenze dei croceristi: aumentare gli spazi per il tempo libero e ridurre la divisione fra le diverse categorie di viaggiatori. Per rispondere alle nuove sfide, la Andrea Costa avviò nel 1968 una completa riorganizzazione del gruppo e promosse una campagna pubblicitaria negli Stati Uniti, dove il settore delle crociere era in forte crescita. A tal fine venne costituita a New York (e poi trasferita a Miami), la Costa Line Inc., con agenzie in tutte le principali città americane. Poco tempo dopo iniziò la programmazione settimanale di crociere a Porto Rico e alle Bahamas. Cambiavano anche le modalità della crociera, con la proposta dei primi pacchetti fly & cruise. Negli anni Settanta la società poté contare sulla crescente popolarità di questo tipo di vacanza che registrò tassi di crescita elevatissimi. In nord America divenne però sempre più difficile sostenere la concorrenza dei nuovi operatori che entravano nel settore con navi appositamente realizzate per le crociere.
A metà degli anni Ottanta iniziò una nuova fase per la società che cercò di consolidare la sua posizione sul Mediterraneo. Nel 1986 la compagnia, riorganizzata sotto il nuovo nome di Costa Crociere, comperò 4 navi da crociera, nel 1990 alla ricerca di nuovi clienti partecipò assieme alla sovietica Sovcomfort alla creazione della Prestige Cruises (che acquisirà completamente nel 1992).
Negli anni Novanta la Costa Crociere ha intensificato il ricorso alla promozione, finanziando campagne pubblicitarie sia sui quotidiani nazionali sia in televisione: nel 1993 lanciò la sua prima campagna televisiva in Italia con l’obiettivo di posizionare il prodotto crociera tra i giovani. Allo stesso tempo, nel 1992, la Costa sigla un accordo con i gruppi francesi della Accor e Chargeurs per l’integrazione a livello europeo delle attività crocieristiche.