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I sistemi di trasporto aereo low-cost: struttura, gestione e competitività. Il caso Ryanair.

In Europa a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta e sulla base di quanto avvenuto negli Stati Uniti, iniziarono dei processi volti alla graduale liberalizzazione del settore del trasporto aereo. Questo mercato era rimasto infatti per troppi anni sottoposto ad una rigida regolamentazione in relazione alla sua importanza economica e all’interesse degli Stati volto a tutelare principalmente la propria compagnia di bandiera. Ma a seguito degli effetti provocati dalla deregualtion degli USA ci si rese conto anche in Europa che dando vita ad un sistema altamente concorrenziale e lasciato libero di agire si sarebbe potuta raggiungere una maggiore efficienza.
Infatti la deregolamentazione USA nel breve periodo, grazie all’abbattimento dei rigidi sistemi di controllo statale portò all’incremento dell’offerta di voli e delle città servite, alla diminuzione dei costi, ad un abbassamento medio delle tariffe e all’ingresso sul mercato di nuovi vettori. Nel lungo periodo, invece, i vettori concentrarono la loro attività particolarmente sulle rotte più remunerative e abbandonarono i collegamenti con le regioni di minor importanza economica, tralasciando così la funzione di pubblica utilità del trasporto aereo.
Il processo di liberalizzazione del trasporto aereo europeo era composto da tre pacchetti normativi, i Three Packages. I primi due vennero emessi (1987, 1990) per permettere al sistema di adattarsi gradualmente, e non bruscamente come avvenne negli USA, ad una normativa più deregolamentata che però, per il momento non sostituiva completamente il regime basato su accordi bilaterali che aveva regolato il trasporto aereo fino a quegli anni. Il Third Aviation Package (1992), invece, che è la normativa oggi in vigore, è stato il più importante passo verso la completa liberalizzazione del settore.
Grazie alle Direttive presenti in questo pacchetto venne istituito un approccio tariffario più liberale che eliminava molte restrizioni sui prezzi e stabiliva che questi dovessero essere determinati in base alle forze di mercato, permettendo così alle compagnie aeree di fissarli secondo proprie valutazioni. In pratica venne escluso l’intervento delle Autorità statali nella fissazione delle tariffe e si stabilirono dei criteri trasparenti volti a regolare la concessione delle licenze d’esercizio; vennero inoltre riconosciute ai vettori tutte le Eight Freedoms of the Air che attribuivano loro la libertà d’accesso su tutte le rotte, anche su quelle di cabotaggio.
La nuova legislazione, e quindi la completa liberalizzazione dei trasporti aerei, è stato ciò che ha favorito la nascita delle compagnie aeree low-cost e ha portato maggiore competitività nel settore. Il principale beneficio che ne è derivato, che è essenzialmente ciò che ha rivoluzionato l’intero sistema dei trasporti aerei di persone, è stata la vantaggiosa opportunità di viaggiare pagando tariffe notevolmente più basse rispetto a quelle applicate dalle compagnie di bandiera.
Il primo tentativo in Europa volto a dar vita ad una compagnia aerea low-cost venne effettuato dal vettore irlandese Ryanair nel 1991 seguendo parzialmente il modello inventato dalla società pioniere del trasporto aereo a basso costo, la texana Southwest Airlines.

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PREVIEW Capitolo III IL LEADER DEL SETTORE: RYANAIR 3.1 CENNI STORICI SULLA COMPAGNIA Prima di illustrare ciò che ha reso per il momento tanto profittevole il business model di Ryanair, la compagnia irlandese che in un decennio ha rivoluzionato il trasporto aereo in Europa, è bene portare dei cenni relativi alle sue origini. La compagnia, fondata da Tony Ryan, iniziò ad operare in Irlanda nel giugno 1985 con un unico aereo a turboelica da 18 posti, l’Embraer EMB-110s, collegando Irlanda e Inghilterra sulla tratta Waterford – Londra (Gatwick). Nel 1986, la compagnia acquistò altri due aerei a turboelica (BAe 768) e iniziò ad operare sulla tratta Dublino – Londra erodendo quote di mercato alle dirette concorrenti Aer Lingus e British Airways. In quell’anno, servendo queste due sole rotte, Ryanair trasportò ben 82.000 persone. Già dopo pochi anni di attività, era il 1991, la compagnia operava collegamenti su 26 rotte e, in quell’anno, era stata in grado di trasportare 700.000 persone. Nonostante i buoni risultati di traffico la sua situazione finanziaria non era delle più rosee: si contavano infatti perdite per circa 20 milioni di sterline. In queste circostanze, la compagnia, per riuscire a dare una svolta alla sua attività, che si è poi trasformata in una rivoluzione dell’intero settore del trasporto aereo europeo, rischiò e cercò di ristrutturarsi adottando la strategia low-cost creata dalla americana Southwest Airlines. Prima di procedere alla sua ristrutturazione, però, ridusse il numero delle rotte, vennero cambiati gli aerei utilizzati (i vecchi BAe768 vennero rimpiazzati dai più moderni jet BAC 1-11s) e successivamente, sulla base del modello low-cost inventato da Herbert Kelleher alla texana Southwest Airlines e grazie al conferimento, qualche anno più tardi, della carica di chief executive all’irlandese Michael O’Leary (1994), la società si reintrodusse sul mercato come “low fares – no frills airline”. Da questo momento la compagnia iniziò a risultare profittevole. Nel 1996, dopo poco più di dieci anni di attività, Ryanair raggiunse importanti traguardi: divenne la maggiore aerolinea irlandese per numero di persone trasportate, in un anno trasportò un totale di 2,25 milioni di passeggeri e riuscì a diventare la compagnia con la maggior quota di mercato sulla tratta Dublino-Londra (attualmente la market share su questa rotta è del 46%). Nel 1997, dopo essere riuscita ad attrarre un’ampia parte del traffico irlandese ed inglese, in relazione alle dimensioni che aveva assunto il suo business e in seguito al completamento dei processi di liberalizzazione del settore aereo, Ryanair ritenne necessario fare il suo debutto in Borsa. Inoltre iniziò ad operare con l’obiettivo di incrementare ulteriormente la sua quota di mercato. A tal fine, e per cercare di mantenersi profittevole nel lungo periodo, ritenne necessario il lancio di nuove rotte nell’Europa

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Informazioni tesi

  Autore: Nicola Donghi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari
  Relatore: Claudio Ghilardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 178

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