L’origine della casa editrice Giunti si può far risalire al lontano 1840, quando venne aperta una libreria stampatrice a Firenze da parte dei Fratelli Paggi, i primi editori del Pinocchio e di molti autori del Risorgimento.
Nel 1862 Roberto Bemporad, marito di una delle figlie Paggi, diventa titolare dell’azienda e, nel 1890, le cambia il nome in “Bemporad e figlio”. La specializzazione sarà la letteratura per i ragazzi, e a Pinocchio si aggiungeranno il Giornalino di Giamburrasca (1907) e tutti i romanzi di Salgari. Bemporad fu anche editore di Verga, Pirandello, Capuana diffondendo così la cultura classica per adulti in Italia, divenendo una casa editrice che tratta tutta la gamma dell’editoria sia per adulti che per bambini. Ha molta rilevanza il filone scolastico sia prima dell’unità d’Italia, con la produzione per le scuole del Granducato di Toscana, sia dopo l’unità attraverso il suo patrimonio culturale che le permetteva di soddisfare i bisogni della nuova scuola nazionale, permeata di diverse culture.
Il fascismo costringerà Bemporad, di origine ebrea, a un repentino cambio di nome della casa editrice in “Marzocco” in modo da non soccombere alle leggi razziali e continuare così l’attività editoriale. Nel dopoguerra la denominazione riprenderà in parte il vecchio nome chiamandosi “Bemporad-Marzocco”. E’ sempre nel dopo guerra che entrano in scena i Giunti, famiglia con tradizione di tipografi e librai in Toscana fin dal XV secolo. Renato acquista la casa editrice lasciando invariato il nome sino al 1975, quando verrà trasformato in “Giunti- Marzocco”.
Gli anni Cinquanta-Settanta sono scanditi da un decisivo sviluppo, effettuato attraverso una serie di acquisizioni tutte contraddistinte dall’acquisizione azionaria e dall’abbinamento dei marchi. Nel 1960 entra nel gruppo la sigla “Barbera”, casa con tradizione ottocentesca, che tratta le cosiddette opere di riferimento, le opere di letteratura e le grandi opere. Attraverso questa casa editrice entrano in Italia anche i trattati di psicologia, che avevano suscitato molto interesse all’estero, specialmente negli Stati Uniti, ma che in Italia erano giudicati con un certo cinismo in quanto si pensava che non avessero rilevanza scientifica. Nel 1970, poi, è la volta di “Martello”, una casa più giovane ma contraddistinta da un catalogo ricchissimo di edizioni d’arte e di letteratura internazionale. Con questa casa editrice i libri d’arte entrano in Italia per la prima volta. Nel 1978 è incorporata da Giunti anche “Organizzazioni speciali” casa editrice specializzata in opere di psicologia applicata.
L’abbinamento dei marchi non è una pura questione formale, ma sottintende una strategia editoriale che punta a mantenere in vita specificità e specializzazioni, competenze e storia in un coerente mosaico di presenze. Arrivando ad anni più recenti, dal 1986, Giunti, perfezionando la propria strategia di vendita, si è mossa concretamente per avvicinare quel pubblico che raramente varca le soglie di una libreria; quel 50% di italiani che ancora non ha fatto proprio il consumo di lettura. Lo strumento utilizzato è quello dei periodici, un progetto articolato di riviste culturali che hanno consolidato un nuovo modello di comunicazione periodica destinata al grande pubblico basato sulla divulgazione di alta qualità culturale, in grado di mantenere il contatto tra mondo della ricerca e non addetti ai lavori con un linguaggio comprensibile creando, attraverso l’edicola, quella porta aperta verso il lettore che può, se stimolato e seguito, passare dalla lettura dei periodici a quella dei libri. Quindi nella sua storia Giunti ha acquisito moltissimi marchi derivanti dalle politiche di espansione dell’azienda. Nove anni fa questi marchi vennero ridotti a undici. Tuttavia undici marchi erano sempre troppi per connotare con precisione la casa editrice, non riuscendo a delineare e a costruire un immagine del gruppo, un’opinione e la fiducia del cliente verso il marchio Giunti, perché risultava coperto dal singolo marchio. Occorreva quindi sopperire a queste mancanze. Si rischiava, però, di perdere i clienti che erano fideilizzati al singolo marchio. Nel 1990 in un periodo complessivo di rilancio strategico, venne adottata la denominazione di “Giunti Gruppo Editoriale”, cambiando denominazione ad alcuni filoni e svolgendo delle opere di grafica per porre in evidenza, sulla copertina del libro, il nuovo marchio rispetto al vecchio. Oggi il Gruppo Giunti Editoriale, guidato dal figlio di Renato, Sergio, oltre ai propri marchi vanta nomi di casa editrici di tutto prestigio. Come ad esempio “Camunia”, che presenta biografie, saggi, romanzi per capire l’Italia: la sua storia, il suo costume, la sua cultura; Camunia è la casa editrice della “creatività” italiana. “Demetra”, una casa editrice con un ampio catalogo editoriale che spazia dai classici, ai saggi, alla poesia e che contiene la famosa collana “L’espresso”. “Primavera”, casa editrice specializzata in opere per bambini e ragazzi.
L’azienda ha così allargato il suo intervento editoriale con collane di grande impatto culturale e ha raccolto nella sua distribuzione editori selezionati quali “Piero Dami”, che presenta edizioni di qualità per ragazzi, “Edizioni cultura della pace” e “Linee d’ombra”. La Giunti ha una copertura globale dell’offerta, ha un catalogo a 360 gradi e questa è una peculiarità nel panorama editoriale italiano.
Questa strategie costruita nel tempo è parte di un disegno editoriale che vive e cresce proprio sulla base della crescita delle singole specificità, quasi una forma di organizzazione editoriale a “occhio di mosca”, un occhio, cioè, composto da tanti piccoli “occhi” che insieme costituiscono l’ “occhio” centrale. Il gruppo Giunti, alle soglie del 2000, è una delle poche case editrici che, in forma moderna, riproduce l’impostazione storica della nostra tradizione editoriale con editori che pubblicano libri, li stampano nella loro tipografia e li distribuiscono con una loro struttura. Un sistema integrato che non vede fratture in nessun momento della propria attività.