La Solomon R. Guggenheim Foundation è stata fondata nel 1937 con lo scopo di “collezionare, conservare, interpretare ed esporre le opere della cultura visiva del ventesimo secolo”. Nel divenire un’istituzione di grande fama, il Museo Guggenheim ha progressivamente allargato l’orizzonte dei suoi interessi: ha migliorato la sua collezione permanente in varietà e completezza; ha aumentato significativamente il numero delle mostre organizzate e presentate dai suoi curatori; ha costantemente restaurato ed ampliato le sue sedi. Per mantenere la sua reputation, il Guggenheim deve confrontarsi conun futuro che verosimilmente comporterà grandi cambiamenti per i musei, viste le tendenze tuttora già in atto: i contributi del governo (perlomeno quello statunitense) per le arti stanno progressivamente diminuendo; i costi per mantenere una collezione di livello internazionale stanno crescendo considerevolmente; il pubblico sta chiedendo sempre di più un nuovo tipo di esperienza nel visitare un museo.
Il Museo Guggenheim conserva un posto unico nella storia dei musei. All’atto della sua fondazione, avvenuta ormai sessanta anni fa ad opera del filantropo Solomon R. Guggenheim e della sua consulente artistica Hilla Rebay, fu sistemato temporaneamente in un vecchio autosalone nella East 54 Street di New York. Il “Museum of Non-Objective Painting”, come era conosciuto allora, si ispirava alle nuove e radicali forme d’arte sviluppate da artisti come Vasily Kandisky, Paul Klee e Piet Mondrian.
L’insistenza dei suoi fondatori su un’arte concettualmente nuova in uno spazio concettualmente nuovo ha segnato la futura strada del Guggenheim, che, nel corso della sua storia, si è innalzato come un’istituzione all’avanguardia rivolta tanto alla proiezione verso il futuro quanto alla conservazione del passato.
La prima sede permanente del Museo Guggenheim fu progettata da Frank Lloyd Wright che immaginò una struttura che non solo interruppe il profilo rettangolare di Manhattan, ma spazzò via le idee dell’epoca su come doveva essere un museo, attraverso la concezione di uno spazio continuo e curvilineo, di un “tempio dello spirito”, dove il visitatore poteva sperimentare un nuovo modo di osservare le opere esposte.
L’apertura del Solomon R. Guggenheim Museum nella sua sede attuale è avvenuta nel 1959, suscitando polemiche ed interesse in gran quantità, e da allora l’edificio di Wright non ha mai perso il suo potere di incantare e provocare, rimanendo a tutt’oggi una delle grandi opere architettoniche di questo secolo.
Il Museo Solomon R. Guggenheim di New York si è sviluppato al fianco di una “consorella”: la Peggy Guggenheim Collection di Venenzia, che ospita nel Palazzo Venier dei Leoni una ricca collezione di opere che spaziano dal Cubismo e Surrealismo fino all’Espressionismo astratto ed nel suo giardino una delle più prestigiose collezioni di sculture moderne. Nel 1979, con il passaggio del palazzo e della collezione alla Guggenheim Foundation, i due musei di New York e Venezia hanno gettato le basi per l’orientamento internazionale dell’istituzione, che ha caratterizzato la sua storia recente. Dal 1992, infatti, sotto la direzione dell’attuale direttore Thomas Krens, il Guggenheim ha ampliato considerevolmente le sue operazioni, a cominciare dal restauro del palazzo di Wright e dalla costruzione di una nuova ala, che hanno permesso di poter ammirare la “Great Rotunda” di Wright e l’adiacente “Monitor Building” in tutto il loro splendore e di ottenere ulteriore spazio per l’esposizione delle opere.
Allo stesso periodo risale anche l’apertura di un nuovo spazio nel quartiere SoHo di Manhattan, il Guggenheim Museum SoHo, il quale, oltre a presentare mostre itineranti e una collezione permanente, pone un’attenzione particolare ad opere artistiche (c.d. “postazioni”) multimediali ed interattive. Nel 1997, poi, il Guggenheim ha esteso in maniera significativa la sua presenza internazionale con la costruzione di due nuove sedi: il Guggenheim Museum Bilbao e il Deutsche Guggenheim Berlin.
Costruito dal governo basco e gestito dalla Fondazione Guggenheim, il Guggenheim di Bilbao garantisce oltre 10.000 metri quadrati di spazi espositivi e costituisce uno dei punti fondamentali di un progetto di più ampio respiro mirante a trasformare Bilbao in una metropoli internazionale. L’edificio, progettato da Frank Gehry, è stato accolto dai critici di tutto il mondo come un capolavoro dell’architettura.
Il Deutsche Guggenheim di Berlino è invece il risultato di una partnership tra la Fondazione Guggenheim e la Deutsche Bank, con sede in un piccolo spazio espositivo sulla storica Unter den Linden, vicino alla Porta di Brandeburgo e nel cuore una delle più dinamiche città d’Europa. In questo capitolo, vedremo se trovano applicazione nella realtà della Fondazione Guggenheim i concetti espressi nel corso del nostro lavoro.
In base alle informazioni raccolte2, tratteremo le diversi sedi della Fondazione, per ognuna delle quali, oltre ad una descrizione della storia e dell’edificio che, come già abbiamo visto (nota con rimando), è uno degli elementi fisici che influisce direttamente sulla qualità percepita del servizio, verrà considerata la gamma dei servizi offerti. In questo modo, seguendo in linea di massima l’ordine riportato nel capitolo secondo, analizzeremo le modalità d’erogazione dei servizi centrali (collezione permanente e mostre temporanee) e dei servizi periferici (servizi di divulgazione, servizi di accoglienza e servizi complementari), per verificare la varietà e la qualità dell’offerta nei confronti del pubblico. Inoltre, in alcuni casi, forniremo altri tipi di informazione (numero e composizione dei visitatori, segmentazione della domanda, strategie adottate, etc.) per rendere l’analisi la più completa ed esauriente possibile compatibilmente con i dati a disposizione. Dopo questa trattazione specifica per sedi, nei due paragrafi successivi verranno analizzati rispettivamente le “condizioni di accessibilità” dei musei (ubicazione, orari e tariffe) ed il programma di memebership della Fondazione. Abbiamo preferito trattare in maniera aggregata questi argomenti per evidenziare i rapporti tra le decisioni prese per le singoli istituzioni, nel primo caso, e per comodità di esposizione nel secondo, essendo il programma di membership comune alle cinque sedi Guggenheim.