Dai primi giorni della sua fondazione, da parte di Charles Lindbergh e Howard Hughes, la storia di TWA assume sicuramente connotati gloriosi, soprattutto perché essa è identificata come la compagnia aerea che ha lanciato il trasporto aereo intercontinentale.
Nell’ottobre del 1930, la Western Air Express e la Transcontinental Air Transport si uniscono per formare la prima compagnia americana coast-to-coast: Transcontinental and Western Air (TWA).
Negli anni ’30 TWA apporta significativi contributi allo sviluppo tecnologico dell’industria del trasporto aereo.
Durante la leadership di Jack Frye, la compagnia introduce la radio navigazione e il volo ad elevate altitudini, lanciando una nuova generazione di aeromobili (Douglas DC-1 e DC-2 e il Boeing 307 Stratocruiser).
Nella Seconda Guerra Mondiale, la compagnia gioca un ruolo determinante nel trasporto aereo militare ed istituisce la Divisione Intercontinentale, operando voli transoceanici sotto contratto militare.
Nel 1946 TWA introduce il servizio transatlantico con voli tra New York e Parigi: l’espansione delle rotte internazionali induce, quattro anni dopo, la compagnia a ribattezzarsi “Trans World Airlines”.
Negli anni ’50 le rotte internazionali e domestiche, operate da TWA, subiscono importanti miglioramenti in termini di aumenti di distanze coperte e tempo impiegato e, verso la fine del decennio, la compagnia americana introduce il servizio jet tra San Francisco e New York con il Boeing 707.
TWA raggiunge alcuni importanti primati durante gli anni ’60: è la prima compagnia ad introdurre i 747 negli Stati Uniti e ad offrire i settori “non fumatori”.
Durante gli anni ’70, tuttavia, la compagnia versa in difficoltà economiche. TWA procede ad alcune acquisizioni nel tentativo di stabilizzare le entrate.
Ma l’Airline Deregulation Act del 1978 minaccia ulteriormente TWA, già indebolita dall’elevato costo del lavoro e da rotte poco produttive.
Nel 1983 TWA diviene azienda pubblica e, due anni dopo, Carl Ichan è nominato Chief Executive Officer. La Ozark Airlines, prima concorrente di TWA nel Midwest, viene rilevata da Ichan per cercare di migliorare la situazione economica della compagnia.
Nonostante questo, la compagnia perde 289 milioni di dollari nel 1989 e, nel 1992, subisce la bancarotta.
Verso la fine del ’93, TWA si risolleva; i creditori posseggono il 55% delle azioni.
Nel 1994 Jeffrey Erickson è nominato CEO; sotto la sua direzione, TWA subisce una positiva ristrutturazione finanziaria, che consente alla compagnia di raggiungere la migliore posizione in profitti dell’ultima decade.
Tuttavia, Trans World Airlines è ben lontana dal resto dell’industria aerea: la sua flotta è molto ridimensionata, soprattutto in rapporto a quelle delle maggiori compagnie americane, e le rotte, avendo ormai perso il proprio incontrastato primato atlantico, sono maggiormente orientate verso l’attività domestica.
Nonostante l’età avanzata della flotta a disposizione, TWA può vantare un buon record di sicurezza: nessun grave incidente in un lungo arco di tempo.
Nel 2001 TWA decide, dopo aver interrotto i propri voli verso Roma l’anno precedente, di chiudere anche lo scalo di Milano Malpensa lasciando definitivamente l’Italia.
Sempre nel 2001, con l’ultimo volo dal Newark International Airport con destinazione St. Louis, dopo settantuno anni di attività, TWA chiude i battenti, acquisita dall’American Airlines per 742 milioni di dollari: finisce, così, un’era e si chiude un capitolo della storia dell’aviazione civile americana.
Secondo molti, fu il disastro del volo 800 a far definitivamente sprofondare TWA in una crisi da cui non si è più ripresa, anche se questo tragico evento segnò solo la fine di un’agonia economica che si trascinava ormai da dodici anni.