L’ufficio australiano dell’Agricoltura e delle Risorse Economiche, l’Abare, ha registrato un numero record di progetti avviati in questi primi mesi dell’anno; esattamente 91, il cui valore ammonta a 36,2 miliardi di dollari; mentre nel semestre precedente erano stati completati 94 progetti per un totale di 28,11 miliardi.
Questa ondata di investimenti nel settore delle risorse energetiche è alla base della rapida crescita economica del paese, anche se la continua carenza di manodopera, e l’aumento dei costi di gestione frenano lo sviluppo.
Il totale delle spese per gli studi geologici dovrebbero aggirarsi sui 3.23 miliardi di dollari, in aumento del 56% rispetto all’anno precedente, il più alto livello dal 1982/1983.
Gli investimenti nell’industria mineraria nel 2005/2006 hanno raggiunto i 15 miliardi di dollari, più del doppio della media registrata negli ultimi 25 anni; inoltre, secondo alcune ricerche condotte nel settore, questi investimenti dovrebbero arrivare a 18,5 miliardi di dollari per il 2006/2007 e 24,2 miliardi per l’anno successivo.
Per rispondere all’insaziabile domanda cinese di ferro, i costi per l’estrazione mineraria dovrebbero praticamente raddoppiarsi, per arrivare a 266 milioni di dollari per la fine di giugno; mentre in campo non ferroso dovrebbero toccare i 452 milioni di dollari.
Queste cifre sottolineano che per le aziende del settore, e per gli investitori, il quinto continente è ancora una “miniera” da esplorare.