L’avventura della Honda inizia all’indomani del secondo conflitto mondiale, nel 1946, quando il giovane Soichiro Honda, ceduta alla Toyota la società che lui stesso aveva fondato nel 1937, la Tokai Seiki Heavy Industry Co., crea ad Hamamatsu, la sua città natale, l’ Honda Technical Research Institute.
L’anno seguente viene avviata la produzione di una bicicletta equipaggiata con motori a due tempi provenienti da gruppi elettrogeni acquistati dall’esercito, denominata Type A (in foto), che riscuote un buon successo di vendita nel Giappone postbellico grazie al prezzo ridotto e all’economia d’uso.
Nel 1948 Soichiro Honda fonda l’attuale Honda Motor Company, con un capitale di un milione di yen, e inizia la produzione di 2 motori da 50 e 98 centimetri cubici destinati ad equipaggiare biciclette costruite da fornitori esterni, ma contemporaneamente inizia lo studio di un modello interamente progettato e costruito in proprio, vero obiettivo della neonata società.
Takeo Fujisawa, amico di Honda, entra a far parte della società come socio di minoranza.
Già nel primo anno di attività, grazie ad una piccola catena di montaggio e ad una squadra di operai, Honda è in grado di produrre cento motori al mese. L’anno successivo vede la luce il primo veicolo a due ruote interamente costruito alla Honda, a cui viene dato il nome di Dream Type D (in foto), vera pietra miliare nella storia della società perché è con questo modello che Soichiro San intravede la possibilità di andare all’attacco degli “overseas markets”, e comprende la necessità di creare, attorno a Honda, un servizio di vendita e assistenza completo ed efficiente. La rete vendita nata con la commercializzazione del Dream rappresenta pienamente una filosofia che solo recentemente i costruttori occidentali hanno compreso, che ha caratterizzato tutta l’industria dei trasporti giapponese e che l’ha giovata, sui mercati esteri, di un prezioso vantaggio competitivo: il rapporto stretto ed informale che lega il marchio e il suo cliente permette al produttore di ottenere, quasi senza sforzo, preziose informazioni sul prodotto, sul suo gradimento da parte del mercato, sulle modifiche che il mercato desidera, più di ogni altro mezzo solitamente usato dai produttori occidentali. E il consumatore si giova di un servizio di assistenza che ai nostri occhi sembrerebbe perfino invasivo e superfluo, ma che crea un legame personale tra venditore e acquirente tanto forte da far diventare i due amici per tutta la vita (e probabilmente tanto forte da legare per sempre l’acquirente a quel marchio e ai suoi prodotti).
Nel 1950 viene creata una seconda unità produttiva a Tokyo, che nella primavera dell’anno seguente inizia la produzione di un nuovo modello, il Dream Type E, con motore monocilindrico a 4 tempi e distribuzione ad albero a camme in testa, destinato a sfidare la migliore produzione europea, al ritmo di novecento esemplari al mese. La forza lavoro cresce e con essa la consapevolezza che essa rappresenta la vera ricchezza della società: Soichiro San passa molto tempo tra gli operai delle linee di montaggio, si interessa molto alla loro quotidianità, e comprende che le idee che possono portare a miglioramenti del prodotto nascono da chi realmente quel prodotto lo costruisce: da questo approccio prende forma la filosofia Honda incentrata sulla continua ricerca della qualità e sul coinvolgimento in questo sforzo di tutti i dipendenti che ancora oggi caratterizza gli impianti produttivi Honda di tutto il mondo. La commercializzazione del Dream Type E viene affidata alla rete di concessionari ufficiali voluti da Soichiro Honda e che conta già nel 1950 più di 400 punti vendita in tutto il territorio giapponese. La mente fertile del fondatore permette alla fabbrica di Hamamatsu di adottare nel 1951 una tecnica volta ad ottimizzare il flusso dei pezzi nella catena di montaggio: vengono utilizzati i prodotti manufatti all’esterno direttamente, senza che vengano stoccati, riducendo così tempi morti e costi di stoccaggio (una sorta di Just in Time, con un decennio di anticipo!).
Nello stesso anno viene aperta una scuola di meccanica presso lo stabilimento di Tokyo che si occupa della formazione dei tecnici Honda, dei meccanici e dei concessionari Honda di tutto il Giappone, per poter offrire ai propri clienti la migliore assistenza possibile. Negli anni successivi vengono create altre unità produttive e altri modelli vedono la luce (Cub, Benly e Juno), ma il modello che più di ogni altro determinerà il successo della Honda nasce nel 1958 e si chiama Supercub (in foto): prodotto ancora oggi per il mercato cinese, ha venduto complessivamente oltre 25 milioni di esemplari in cinque continenti, stabilendo un record mai più insidiato.