La Commissione Europea ha deciso, ieri, di finanziare esclusivamente con fondi pubblici lo dispiegamento di 30 satelliti, che avverrà entro il 2012.
Secondo la relazione del Commissario ai Trasporti, Jacques Barrot, il costo di 2,4 miliardi di euro che, nello schema iniziale, era a carico delle aziende appartenenti al consorzio, graverà, d’ora in poi, sul budget comunitario, e dunque su ognuno dei 27 Paesi appartenenti all’Unione.
Dalla loro parte, gli industriali si accontenteranno di sviluppare il sistema di navigazione satellitare, che entrerà in vigore nel 2013, ed avrà una concessione di venti anni.
La Commissione annuncia di poter finanziare solamente 18 satelliti, invece di 30, anche per tentare di mantenere dei buoni rapporti con il Regno Unito e i Paesi Bassi, tradizionalmente avari verso l’Europa, perché in disaccordo con le continue modifiche della politica economica.
Alleati di Washington, Londra e l’Aia temono, inoltre, che Galileo possa, un giorno, essere utilizzato per fini militari, sul modello del GPS statunitense.
Per il momento la decisione finale è rinviata al 7 giugno, quando i ministri dei trasporti si riuniranno in Lussemburgo per chiarire definitivamente questo punto cruciale.