Le Cartiere Burgo S.p.A è una multinazionale che opera nel settore delle carte per uso grafico, nel contesto più generale del settore pulp, paper and converted product.
Per una corretta e completa analisi, rivolgiamo ora lo sguardo alla storia del Gruppo.
Le Cartiere Burgo nascono su iniziativa dell’ingegner Luigi Burgo nel nord Italia nel 1905, con la denominazione “Cartiera di Verzuolo”. Nel 1918 diventa la prima industria italiana produttrice di carta.Tra il 1920 e lo scoppio della seconda guerra mondiale la Cartiera iniziò un processo di acquisizione finanziaria che comportò l’acquisto di cinque cartiere grazie ad un periodo di forte espansione. Il campo d’attività venne esteso con l’assunzione di una cointeressenza, la Cartiera di Fossano, produttrice di carte fini e l’acquisto della fabbrica di cellulosa di Poels in Austria. Nel 1923 fu acquistata la cartiera di Pirola. In quegli anni, aumentando notevolmente la capacità produttiva, venne costruita una centrale idroelettrica a Venasca (Valle del Varaita) per l’alimentazione dello stabilimento di Verzuolo.
Nei decenni che vanno sino alla fine degli anni ’50 la Società, trasformatasi in S.p.A., ha continuato la propria attività produttiva e strategica nonostante le ripercussioni generate dalla crisi del 1929 e dal periodo bellico in forza di una florida posizione finanziaria, sino ad arrivare nel 1941 con una forza di lavoro occupata di oltre diecimila dipendenti. Dopo aver superato non senza difficoltà gli anni del dopoguerra, la società inizia un vasto piano di ammodernamento degli stabilimenti e acquisizioni di partecipazioni in società del settore cartario e collegato.
Nel 1960, in collaborazione con il gruppo americano Scott, viene costituita la società Burgo Scott S.p.A., partecipazione che si concluderà nel 1983. Fu questa un’importante operazione di diversificazione del prodotto in quanto il gruppo Scott operava principalmente nel settore della carta per usi domestici e sanitari. Da questo accordo nasce a Villanovetta (Comune di Verzuolo), tra il 1963 ed il 1965, uno stabilimento di carta per uso domestico. Nel periodo tra il 1960 e il 1980, la Burgo opera un vasto piano di razionalizzazione e differenziazione produttiva. Si assiste in questi anni alla nascita dello stabilimento di Mantova (1964); ad opera dell’ing. Nervi, dotato di una macchina continua per la produzione di carta da giornale; all’acquisizione della Cartiera del Sole (1977); alla costituzione, nel 1980, di Comecart, società per la progettazione e realizzazione di macchine per il settore cartario. Tra il 1980 e il 1981, la sede amministrativa si trasferisce da Torino a San Mauro Torinese. Nel periodo sopra indicato si assiste al raggiungimento di un accordo con il Gruppo Fabbri – Bonelli per il consolidamento della posizione nel settore della carta, in quel momento particolarmente negativo. Il periodo compreso tra il 1981 e il 1990 è nuovamente caratterizzato dall’espansione del gruppo e da cicli negativi del mercato; in tale periodo vengono acquisite le cartiere del Timavo, Avezzano, Tolmezzo, Chieti, Marzabotto e viene realizzata la costruzione di un impianto di riciclo e disinchiostramento a Mantova ed una nuova patinatrice per la produzione di LWC a Verzuolo. La crisi dell’editoria nel 1982 costringe la Società a ridimensionare la produzione con un conseguente arresto delle linee produttive meno efficienti. Il 1983 è un anno di crisi per il settore poiché si assiste alle conseguenze derivanti dall’accordo sindacale stipulato a dicembre dell’anno precedente. Circa 1300 dipendenti della Società sono posti in cassa integrazione. In tale contesto al Gruppo Scott Paper di Philadelphia viene ceduta la partecipazione del 50% della Burgo Scott. In tale periodo il capitale sociale della Società è interessato ad investimenti di importanti società finanziarie ed industriali italiane. Dal 1991 al 1994 la Burgo pianifica una serie di investimenti mirati al miglioramento complessivo della capacità produttiva del Gruppo. Nel 1991 viene costruito il nuovo impianto di Duino (MC3). Tale impianto è una delle più avanzate installazioni tecnologiche del mondo che assicura una produzione di 240000 tonnellate all’anno di patinatino (LWC).