Il modello più conosciuto dell’aspettativa-valenza è quello di Vroom (1958).
Egli propone di individuare la motivazione al lavoro di una persona, attraverso l’analisi dettagliata degli obiettivi che essa intende conseguire.
Secondo questo approccio si ritiene che per comprendere e spiegare meglio il comportamento motivato dall’individuo non sia sufficiente ricorrere ad una analisi dei bisogni, ma sia necessario considerare altri due elementi:


- l’aspettativa è il giudizio che l’individuo formula sulla probabilità di raggiungere un certo risultato, attraverso l’impiego di un certo sforzo,
- la valenza, o utilità è influenzata dalla scala dei valori e dall’esperienza dell’individuo nel porre in essere i comportamenti necessari per raggiungere un determinato risultato.

In particolare Vroom afferma che la motivazione è generata dal prodotto delle due variabili chiave di cui sopra:

M = A × V

La prima variabile esaminata (aspettativa) non è dunque completa se non si indica la valenza attribuita dal soggetto ai risultati previsti abbia per il soggetto, ovvero l’intensità con cui una persona ricerca l’obiettivo. Vroom identifica in ogni caso d’azione due ordini di variabili: di primo e secondo livello. Il risultato di secondo livello può in un certo senso essere considerato l’obiettivo finale dello sforzo motivazionale, ed è condizionato dai risultati intermedi a cui l’individuo giunge. Il collegamento tra le due specie di risultati è attuato per mezzo della valenza dei risultati di primo livello: questi risultati infatti hanno differente portata di strumentalità nei confronti dell’obiettivo finale. La valenza del risultato finale sarà dunque funzione della valenza degli altri risultati. La relazione che intercorre tra i risultati ottenuti e la soddisfazione del lavoratore, è senza dubbio uno degli aspetti più innovativi ed importanti del modello di Vroom.

La soddisfazione del lavoratore, infatti, non è altro che la conseguenza del raggiungimento dei risultati per cui ogni individuo è motivato ad agire: il suo conseguimento non dipende soltanto da interventi sulle variabili organizzative e di contesto, ma è soprattutto legato a come le aspirazioni, i bisogni, le aspettative personali filtrano e valutano tali variabili.