Gli autori di tale modello, chiamato anche "efficiency test", criticano il modello che spiega il rendimento attraverso il trading su opzioni, in quanto a priori non è dato sapere quante opzioni acquistare o vendere ne a quale prezzo fissare l’esercizio. Inoltre la scarsità del numero di opzioni call/put negoziabili pone un limite alle non linearità catturabili.
Di conseguenza esse propongono un modello alternativo assimilabile alla costruzione di un nuovo contratto d’opzione che prende il nome di test di efficienza (efficiency test).

Tale modello parte dall’identificazione di un indice che funga da benchmark.

Una volta trovato l’indice di riferimento il processo si snoda lungo i seguenti passaggi:

1) raccolta dei dati e costruzione di due funzioni di distribuzione; una per il fondo da valutare e una per il benchmark;
2) costruzione di una payoff function in grado di cambiare le due distribuzioni dei rendimenti e replicare la distribuzione dei risultati del fondo.

Ad esempio si supponga che al tempo 1 il benchmark assuma i valori 95 con probabilità del 90%, mentre il fondo presenti una probabilità del 10% di un risultato minore di 100, e 100 con probabilità dell’80% mentre il fondo presenti una probabilità del 20% di coseguire un risultato minore di 110.