In un sistema di mercato sempre più difficile da gestire, dove la concorrenza è molto agguerrita e la sopravvivenza delle aziende sui mercati si fa sempre più difficile, in conseguenza dell'affiancarsi continuo di nuove variabili critiche, l'azienda è portata a prendere azioni adeguate e tempestive.
Ad un attento esame si potrebbe asserire che il sistema di controllo direzionale adottato da un'azienda risulti piuttosto costoso e a volte fine a se stesso, e non influenzante nel modo desiderato il comportamento dei managers e dei vari responsabili ai quali è sottoposto.
Si potrebbe aggiungere che in condizioni ambientali fortemente perturbate il budget si rivela ben presto superato dagli eventi e non costituisce una guida sicura, né un termine di confronto attendibile e significativo per valutare i risultati ottenuti.

Inoltre, potrebbe risultare eccessivamente orientato al passato, che non esista un adeguato collegamento e bilanciamento fra controllo di gestione, pianificazione strategica e struttura organizzativa.
Infine, da un punto di vista gestionale vi potrebbe essere un basso grado di coinvolgimento dei diretti responsabili e una formazione di relazioni conflittuali della linea operativa con lo staff amministrativo.
Il quadro delle variabili che potrebbero ridurre l'efficacia del controllo, riguardano quindi oltre che le tecniche contabili stesse anche variabili ricollegabili all'ambiente nel quale l'azienda è inserita, nonché umane e gestionali riferite in particolare al comportamento, all'impegno e alla motivazione usata dagli operatori nell'ambito aziendale.

Tutto questo sarà opportunamente ponderato per il superamento di problemi legati ai costi e alla qualità dei prodotti, ai quali in seguito ai mutamenti del mercato sono andati ad aggiungersi problemi molto importanti per ottenere un certo livello competitivo nel mercato quali: il tempo e l'innovazione.
Se, infatti, in precedenza il problema essenziale era quello di tenere sotto controllo la qualità del prodotto e il costo delle strutture, oggi le imprese devono essere molto attente alle nuove richieste provenienti dal mercato (innovazione) e in grado di soddisfare queste richieste nel minor tempo possibile, in ogni caso più velocemente della concorrenza.

Risulta quindi fondamentale per le aziende investire nella qualità dei prodotti, che le rende più capaci di rispondere tempestivamente alle richieste della clientela, riducendo il time to market sulla base di un'organizzazione snella (lean organization) e flessibile.
Ecco che i principali limiti che si possono individuare nella definizione del concetto di controllo di gestione tradizionale sono l'eccessivo orientamento al breve termine, la focalizzazione ossessiva sulla gestione operativa e su i suoi risultati, la scarsa propensione al rischio indotta nei managers e la scarsa considerazione per le persone.

Il controllo tradizionale porta oggigiorno ad un eccesso di burocratizzazione e di rigidità nella fissazione degli obiettivi che va superato in una prospettiva che aiuti a collocare l'azienda nel tempo e nello spazio, in un contesto di competizione con i concorrenti, slegandola dall'osservazione e dall'analisi dei soli risultati economici, cercando di creare profondi legami tra la strategia a medio/lungo termine e la gestione operativa d'esercizio. E' necessario quindi che il controllo risulti orientato al futuro e il rischio diventi una variabile gestita esplicitamente, lasciando spazio alle intuizioni e alle creatività dei managers in modo comunque ponderato e conveniente.

Dalla definizione originaria di controllo di gestione appariva chiaro il limite di non tener in considerazione il fatto che le imprese sono condizionate dai comportamenti delle persone.
Ecco che da una definizione risalente al 1965 dove R.N. Anthony diceva:
''il controllo di gestione è quel processo attraverso il quale si cerca di assicurare che le risorse produttive siano ottenute e utilizzate in modo efficace ed efficiente nel perseguimento degli obiettivi aziendali'', si è passati ad una definizione dello stesso Anthony dove egli, avvertendo il cambiamento del sistema, definiva poi così il controllo: ''Il controllo di gestione è il processo attraverso il quale i dirigenti influenzano gli altri membri di un'organizzazione al fine di rendere esecutive le strategie dell'impresa''.