Nel 1942, Narciso Rossi, padre dell’attuale amministratore delegato di Rossi Moda Luigino Rossi, fonda assieme a due soci, ex dipendenti di un calzaturificio, un piccolo laboratorio per la produzione di calzature: “Creta” a Noventana in provincia di Padova. Tutte le lavorazioni si svolgevano in tre stanze, per una produzione totale giornaliera di sei paia di scarpe. Nel 1954 i tre soci decidono di trasferire la produzione al piano terra dell’abitazione di Narciso Rossi. Due anni dopo quest’ultimo liquida i due soci e trasferisce la proprietà del calzaturificio “Creta” ai tre figli uniti in una società denominata “Fratelli Rossi S.n.c.”.
La gestione aziendale viene delegata a Luigino, Dino amministra il settore commerciale, mentre Diego si occupa della parte tecnico-produttiva. L’azienda, grazie agli sforzi congiunti dei tre fratelli, cresce in modo significativo e allarga il suo mercato anche all’estero, concentrando la produzione sulle calzature di lusso, con tacchi medio- Rossi Moda S.p.A. è una delle aziende più note e prestigiose tra quelle operanti nel sistema produttivo locale che ha reso famosa la Riviera del Brenta: il distretto calzaturiero.
Con 28,878 milioni di Euro di fatturato, 228 dipendenti e sei tra le più importanti e rinomate griffe internazionali nel portafoglio aziendale, Rossi Moda rappresenta un caso unico ed interessante nel panorama delle imprese che si occupano di beni di lusso. Rossi Moda, dopo aver operato per quasi 50 anni nella produzione e distribuzione su licenza di calzature per i più grandi marchi dell’alta moda come Yves Sant Laurent, Fendi e Ungaro, è entrata a far parte nel 2001 del colosso del lusso LVMH: in prima battuta con l’acquisto di una quota significativa del capitale e poi attraverso un operazione di acquisizione dell’intero complesso produttivo, che si concluderà solo nel 2006, con l’uscita dal novero dei soci dell’attuale Amministratore Delegato, Luigino Rossi.
Oggi la produzione si concentra dunque sulla realizzazione di calzature di lusso (figura 3.1) per sei delle griffe del gruppo francese: Givenchy, Christian Lacroix, Calvin Klein, Emilio Pucci, Loewe e Marc by Marc Jacobs. L’attività produttiva si svolge nello stabilimento all’interno della sede centrale a Vigonza (Pd), nel formificio di proprietà Fari Forme, e presso vari laboratori che operano in qualità di subfornitori, mentre alcune fasi produttive sono svolte da dipendenti che lavorano a domicilio. Rossi Moda si avvale inoltre del lavoro di quattro aziende, tra collegate e controllate specializzate nella produzione di componentistica per calzature: Brenta Suole, TecnoStra (produttrice di suolette), tacchificio Del Brenta e Salva Group, gruppo calzaturiero rumeno. Dal lato della distribuzione, Rossi Moda è presente al livello mondiale attraverso una rete di agenti e cinque show-room: a Vigonza, nella sede centrale, a Milano, a Parigi, a New York e a Pechino, quest’ultima “vetrina” è stata creata in collaborazione con alcune aziende calzaturiere della zona e la sua attività è coordinata dall’A.c.ri.b, l’Associazione Calzaturieri della Riviera del Brenta.
I mercati principali per i prodotti realizzati da Rossi Moda, sia per quantità che per valore delle vendite, sono: gli Stati Uniti, l’Italia e la Francia, anche se negli ultimi anni l’impresa sta assistendo ad un incremento delle vendite anche nel mercato giapponese e in quello dell’Estremo Oriente. Dal punto di vista finanziario Rossi Moda, presenta una struttura abbastanza solida: malgrado la difficile situazione che il comparto calzaturiero sta attraversando soprattutto a causa della forte riduzione delle esportazioni dovuta ad un Euro particolarmente forte, l’azienda veneta presenta un risultato positivo, l’utile 2002 risulta pari a 331,697 milioni di Euro. Per quanto riguarda le vendite di calzature, il 2002 ha fatto registrare un incremento del fatturato del 32% in quantità e del 30% in valore.
Gli indici di bilancio presentano una flessione significativa rispetto all’anno precedente: il ROE (return on equity) è pari al 2,3%, il ROI (return on investiments) è pari a 3,5% e la redditività delle vendite (ROS) passa dal 9,2% del bilancio 2001 al 3,1% del 2002.