Definizione di "Double gearing", canale Economia

Il principale effetto distorsivo riscontrabile nell’ambito dei conglomerati finanziari è quello derivante dal fenomeno del “double gearing”, il quale consente, attraverso l’utilizzo dello stesso ammontare di capitale, rispettivamente, in due o più imprese del conglomerato, di aumentare il volume di attività del gruppo, senza che vi sia un incremento corrispondente del capitale.
I conglomerati finanziari, dunque, possono dare l’impressione di solidità patrimoniale complessiva che, tuttavia, non corrisponde necessariamente alla realtà; in molti casi, infatti, il capitale disponibile per l’intero conglomerato potrebbe essere effettivamente molto contenuto, per cui si compromette, in tal modo, il rispetto dei requisiti patrimoniali a livello di gruppo, benché soddisfatti a livello individuale. In sostanza, quindi, tale fenomeno consiste nell’“annacquamento” del capitale del conglomerato, in modo tale da eludere le regole prudenziali.
Del resto, occorre sottolineare che l’investimento del capitale di un’impresa del conglomerato nel capitale di altre imprese, è solo uno dei modi attraverso il quale si può manifestare il double gearing.
Altri modi attraverso i quali questo fenomeno può manifestarsi possono essere, ad esempio, lo scambio di partecipazioni reciproche, in cui l’inadeguatezza patrimoniale è accentuata dalla partecipazione della controllata al capitale della controllante; l’acquisizione, da parte di un’impresa del gruppo, di partecipazioni in imprese non vigilate, quali le imprese di leasing e factoring, che permette di accrescere “artificialmente” il capitale complessivo; tutti modi che creano problemi di ordine prudenziale nell’ambito dei conglomerati finanziari e che, per questo motivo, sono stati e continuano tuttora ad essere oggetto di discussione da parte delle Autorità di vigilanza dei vari Paesi europei, sia a livello nazionale, che internazionale.

di Andrea Mione [Visita la sua tesi »]