Dopo aver messo da parte il progetto di allearsi con la Deutsche Börse, la Borsa francese ha scelto come partner il New York Stock Exchange.
Dal 4 Aprile Nyse-Euronext è diventato il gruppo numero “uno” del settore, e permetterà ad ambedue le borse di rinforzare la loro leadership.
Infatti, ingrandendosi, statunitensi e francesi hanno attirato un numero maggiore di clienti, facendo leva su dei costi di transizione più bassi, su una maggiore liquidità e sull'utilizzo di una tecnologia migliore.
Grazie ad una informatizzazione completa del sito di Nyse, gli americani dovrebbero investire più facilmente su Euronext, e mettere così da parte la teoria del “Prudent Man’s Rule”: una vecchia nozione che impediva (in tempi passati) di investire fuori dagli Stati Uniti. Molti analisti pensano che questa fusione influenzerà gli statunitensi da un punto di vista prettamente psicologico, poiché il progetto permetterà di considerare Euronext come una parte del NYSE.
In Europa, al contrario, i cambiamenti legislativi sono stati minimi: le società quotate continueranno a seguire il regolamento fino ad oggi adoperato, e potranno cosi evitare di essere sottoposte alle severe leggi contabili statunitensi, denominate “Sarbanes-Oxley”.
La creazione di questa nuova entità non ha modificato nulla nel funzionamento degli investimenti, eccetto per un cambio di orari: la fase di negoziazione delle azioni quotate su Euronext è stata prolungata di cinque minuti, fino alle 17:30, invece delle 17:25; la fase di pre-chiusura è stata posticipata di 5 minuti (durerà dalle 17:30 alle 17:35); e la fase di negoziazione degli ultimi acquisti è stata ridotta a 5 min. (rispetto ai 10 min. di prima).
Da sottolineare che dal prossimo novembre la direttiva “I Mercati degli Strumenti finanziari” entrerà in vigore in Francia, e da quel momento le azioni potranno essere quotate non solo sui mercati nazionali, ma anche su quelli non “regolamentati” (es: una piattaforma di negoziazione gestita da una banca).