La creazione della Banca Centrale Europea avviene nel giugno 1988, quando il Consiglio europeo confermò l’obiettivo della progressiva realizzazione dell’Unione Economica e Monetaria (UEM) e assegnò a un comitato guidato da Jacques Delors, all’epoca Presidente della Commissione europea, il mandato di elaborare un programma concreto per il suo conseguimento.
Il “Rapporto Delors”, redatto a conclusione dei lavori, proponeva di articolare la realizzazione dell’Unione economica e monetaria in tre fasi distinte:
La Prima fase cominciò nel giugno 1989, in cui il Consiglio europeo decise che la realizzazione dell’Unione Economica e Monetaria (UEM) sarebbe iniziata il 1° luglio 1990, data in cui sarebbero state abolite, in linea di principio, tutte le restrizioni alla circolazione dei capitali tra gli Stati membri.
La creazione dell’Istituto monetario europeo (IME), il 1° gennaio 1994, segnò l’avvio della Seconda fase dell’UEM e determinò lo scioglimento del Comitato dei governatori. Il carattere transitorio dell’IME rifletteva lo stato di avanzamento dell’integrazione monetaria nella Comunità. L’Istituto non era responsabile della conduzione della politica monetaria dell’Unione europea, che rimaneva una prerogativa delle autorità nazionali, e non aveva competenza per effettuare operazioni in valuta.
Le due funzioni principali dell’IME erano:
· rafforzare la cooperazione tra le banche centrali e il coordinamento delle politiche monetarie
· svolgere i preparativi necessari per la costituzione del Sistema europeo di banche centrali (SEBC), per la conduzione della politica monetaria unica e per l’introduzione di una moneta comune nella Terza fase.
Il 25 maggio 1998 i governi degli undici Stati membri partecipanti nominarono come primo presidente l’olandese Duisemberg, il vicepresidente Trichet e gli altri quattro membri del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europa, con effetto il 1° giugno 1998, data di istituzione della BCE. La BCE e le banche centrali nazionali degli Stati membri partecipanti costituiscono l’Eurosistema, che formula e definisce la politica monetaria unica nella Terza fase dell’UEM.
Con l’istituzione della BCE, l’IME concluse il suo mandato e fu pertanto posto in liquidazione, in conformità dell’articolo 123 (ex articolo 109 L) del Trattato che istituisce la Comunità europea. Il lavoro preparatorio affidato all’IME fu portato a termine nei tempi previsti; la BCE dedicò i restanti mesi del 1998 ai controlli finali delle procedure e dei sistemi adottati.
La Terza fase ed ultima fase dell’UEM ha avuto inizio il 1° gennaio 1999, comportando la fissazione irrevocabile dei tassi di cambio delle valute dei primi 11 Stati membri partecipanti all’unione monetaria e la conduzione di una politica monetaria unica sotto la responsabilità della BCE.
Si chiude quindi per l’Italia un ciclo di vita nazionale, a volte drammatico, iniziato con la svalutazione della lira e la sua espulsione dalla SME, nel settembre del 1992. Il 2 maggio del 1998 si apre un nuovo ciclo con l’accettazione della lira nella grande fusione che produrrà l’euro, assieme al marco tedesco, al franco francese, alla peseta spagnola, alle altre valute europee: un recupero prima di tutto di credibilità , eccezionale.