ALFA ROMEO: La Società Anonima Lombarda Fabbrica Automobili A.L.F.A., nasce nel 1910 dal complesso industriale del Portello (Milano); durante la guerra, nel 1915, entra nell’orbita delle società controllate da Nicola Romeo e nel 1920 nascono le prime automobili marchiate Alfa Romeo, caratterizzate dalle elevate prestazioni e guidabilità, caratteristiche che rappresenteranno il futuro glorioso di questa marca per molti anni; nel 1986 la società viene acquisita dal gruppo Fiat; ad oggi, la Casa del Biscione ha lo stabilimento produttivo a Pomigliano d' Arco e interessi in ogni angolo del mondo, Asia in particolare (il Giappone ad esempio uno dei mercati in ascesa).
A livello mondiale, le vendite 2004 si attestano poco al di sotto delle 200 mila unità, di cui 153.429 in Europa contro le 159.352 del 2003 (-3,7%). La quota di mercato europeo è stata del 1,1%. In Italia ha venduto 75.605 vetture contro le 81.189 del 2003 (-6,88%), la quota di mercato Alfa Romeo è pari al 3,35% dal 3,61%. A gennaio 2005 in Europa Alfa Romeo ha consegnato 11.730 vetture contro le 16.270 di gennaio 2004. La quota di mercato è pari all'1% dall'1,3% del 2004. In Italia le Alfa vendute a giugno 2005 sono state 5.784 contro le 6.667 di giugno 2004 (-13,4%). La quota è scesa al 2,50 % dal 3,30% di giugno 2004.
Dalla nascita del polo del lusso, ne beneficerà soprattutto l’Alfa Romeo che sarà capace di innalzare il suo livello di offerta, con la disponibilità di motorizzazioni più potenti e avrà il necessario slancio per riposizionarsi da leader nel suo segmento; invece Maserati potrà entrare, con trasmissioni di tipo integrale, nel mercato dei SUV di alta gamma avendo sviluppato elevate risorse finanziarie e industriali per tentare la competizione nel segmento delle auto di lusso. La nuova riorganizzazione è iniziata dai vertici, infatti, Karl Heinz Kalbfell, dopo una lunga carriera trascorsa ai vertici della BMW (ex amministratore delegato della Rolls Royce) è stato nominato responsabile di Brand & Commercial Alfa Romeo e successivamente è stato nominato amministratore delegato della Maserati, con la nuova carica Kalbfell assumerà anche la responsabilità del polo del lusso Alfa Romeo-Maserati, che permetterà ai due marchi di ottenere importanti sinergie industriali e commerciali.
Il numero uno dell’Alfa Romeo, dall’alto della sua esperienza, ha già individuato nella qualità non eccellente dei componenti e nell’inefficienza della rete dei concessionari, i principali campi da migliorare e ha già posto dei risultati ambiziosi, infatti, nei prossimi quattro, cinque anni vorrebbe portare le vendite a 300 mila unità per anno, quindi quasi raddoppiarle rispetto ad ora; per riuscire in questa mission molto ambiziosa come già detto, ha individuato i punti deboli, ma anche i punti di forza che le aziende italiane hanno; quel know-how che all’estero ci invidiano, come ad esempio le competenze maturate in anni di intensa attività dei carrozzieri italiani, leader nel mondo come: Pininfarina, Giugiaro italdesing, Bertone. Da settembre inizierà il nuovo corso dell’Alfa Romeo che con il nuovo il modello 159, fondamentale per il futuro successo del polo, dovrà riuscire a elevare la percezione del suo Brand sia agli occhi dei consumatori, sia a quelli degli addetti ai lavori. Alla presentazione dell’auto, avvenuta agli specialisti del settore non a caso in Germania, in “terra nemica”, la principale innovazione, oltre alle numerose soluzioni tecniche e motoristiche all’avanguardia, è nella garanzia che è stata portata a tre anni, un anno in più rispetto alla concorrenza, e comprende tra l’altro tre anni di manutenzione gratuita, una soluzione che permetterà al consumatore finale un risparmio economico notevole.
Questa soluzione già fa capire una certa inversione di tendenza, infatti, vi è maggiore sicurezza nei propri mezzi, dato che un costruttore automobilistico non si sbilancia nel concedere ai consumatori tre anni di garanzia se non è sicuro della riuscita e della qualità dei propri prodotti, che prima di essere immessi sul mercato devono superare numerosi test, sia qualitativi, sia di durata. I presupposti per uno sviluppo di entrambi i marchi ci sono tutti, non è detto che perché non sono dei marchi che non hanno lo stesso peso nei segmenti alti del mercato, l’accorpamento non porterà a dei risvolti positivi, infatti, Maserati dovrà far ripercorrere ad Alfa Romeo l’iter che essa stessa, grazie alla suo affiancamento alla Ferrari nel 1997, l’ha portata ad avere un immagine rilevante in quasi tutti i mercati mondiali.
Infatti la brand image rilevante che ricopre oggi Maserati potrà fare innalzare il livello del partner Alfa Romeo, facendolo entrare nei prossimi anni, come è nei piani dei vertici Fiat, nei mercati che presentano un potenziale di sviluppo notevole, come la Cina e gli Stati Uniti, soprattutto nei segmenti delle automobili sportive e di lusso.
La necessità di puntare verso vetture di lusso è un’esigenza fondamentale per il gruppo Fiat, specialmente dopo la ritrovata “autonomia” e potrà avere dei risvolti positivi sia sul piano economico, poiché se riuscirà a produrre automobili con stile e qualità avrà margini di guadagno più elevati, sia sul piano dell’innovazione tecnologica, poiché le innovazioni inserite nelle auto di lusso hanno un ritorno economico più elevato e possono in seguito essere trasferite alle vetture più economiche, grazie al gioco congiunto delle economie di scala e di apprendimento. In conclusione i punti chiave da considerare per il futuro, sono per Alfa Romeo: l’immagine di auto sportiva ed emozionale che evoca agli occhi del consumatore, ma bisogna eliminare quell’effetto alone che ha portato nel passato, a confondere i problemi di qualità di Fiat, con i problemi di qualità dell’Alfa Romeo, questo si può fare, da parte di Fiat, operando un’oculata riorganizzazione del portafoglio operativo di marca, che nel caso di Fiat le dà un vantaggio, poiché può applicare una politica multi-brand su uno stesso mercato.
Riguardo agli obiettivi di vendita ambiziosi, essi non possono prescindere da un’espansione geografica dei mercati, infatti, non può esistere la globalità del marchio senza la globalità dei mercati. Al contrario, Maserati dovrà far fruttare l’esperienza maturata negli anni trascorsi insieme alla Ferrari, che le ha permesso di moltiplicare di quasi sette volte la produzione dal 1997; quello che dovrà ereditare dall’Alfa Romeo è una struttura dei costi più sana, che sarà anche dovuta dall’abilità ad acquistare componenti a grandi volumi e che le permetterà maggiori sconti.